Qualities of Life: Living in the Radiant Cold [Qualità di vita: Vivere tra le radiazioni] è un endoscopio materiale e metaforico che registra e compila nature morte domestiche, detriti e sistemi fognari urbani in una suite poetica e musicale per osservare più da vicino la dimensione privata e pubblica della decomposizione, dell’igiene e del contagio.
Sviluppata in più strofe, l’opera pone un’attenzione granulare sui diversi materiali raccolti, quasi si dedicasse all’anamnesi di un Io, un corpo, una casa, una città. Il film intreccia discorsi su macro e micro scala in maniera non lineare, dall’evoluzione millenaria della struttura sociale delle api — un filmato originariamente girato dall’artista Leslie Thornton con cui Richards spesso collabora — alla breve analisi di un corpo attraverso una risonanza magnetica. Tra le sue forze guida c’è una serie di immagini provenienti dall’archivio di Horst Ademeit che, in maniera ossessiva, per decenni ha documentato l’impatto dannoso di radiazioni (ossia raggi invisibili che lui chiamava “freddi”) sull’ambiente circostante. In un’altra strofa sono recuperate vestigia erotiche, narcotiche e nostalgiche dall’appartamento e dallo studio di Richards, poi scansionate e animate in conglomerati mentali. Per tutta la durata del film, oggetti e soggetti, corpi e immagini si solidificano solo per un istante prima di liquefare i propri contorni e trasformarsi in qualcos’altro. Voci e percussioni sviluppate insieme ad attori e musicisti affiorano e sprofondando ritmicamente, provocando nuove interferenze.
Nella sottile dimensione quotidiana e infrastrutturale che lo attraversa, il film propone un dilemma sulla sopravvivenza, o forse un trucco.