É Noite na América [È notte in America] è incentrato sugli effetti del modernismo sull’ambiente, sulla società e sulle forme di vita diverse da quella umana del Brasile. Filmato a Brasilia, la cui costruzione ha giustificato violenti ricollocamenti di specie selvatiche e popolazioni indigene, il film si apre con immagini e suoni che disorientano. Tale partitura claustrofobica viene filtrata attraverso le storie dei salvataggi di specie in pericolo, come formichieri giganti, lontre, crisocioni, gufi e capibara, raccontate da biologi, veterinari, guardiani dello zoo e agenti di polizia ambientale. I loro discorsi complicano l’ideologia della conservazione, alla luce di una fragilità creata dagli ideali distopici del progresso. L’ecocritica postcoloniale di É Noite na América fa da eco a una riflessione poetica sulla visione cinematografica, dalla creazione artificiale dell’oscurità tramite l’effetto notte, alla serie di legami sperimentali tra i corpi della macchina da presa, dell’artista, e di chi viene guardato. Come un rituale notturno filmato su pellicola 16 mm scaduta — un materiale che a sua volta rischia di scomparire — questo racconto immersivo lancia un incantesimo animale tra eco-horror, film sull’ambiente e documentario, sovvertendo i limiti dei generi cinematografici.
Nel 2021, una prima versione di É Noite na América è stata presentata in anteprima presso il Jeu de Paume di Parigi, in occasione della mostra personale dell’artista.