TRIUMPHS AND LAMENTS
2016, 70”, prodotto da In Between Art Film & Todos y Contentos y yo Tambien, in associazione con Sky Arte, Rai Cinema, Lia Rumma e Tevereterno
2016, 70”, prodotto da In Between Art Film & Todos y Contentos y yo Tambien, in associazione con Sky Arte, Rai Cinema, Lia Rumma e Tevereterno
William Kentridge è nato nel 1955 a Johannesburg, in Sud Africa dove, ad oggi, vive e lavora. Ha studiato cinema e regia presso la Johannesburg Art Foundation e l’Ecole Jacques Lecoq di Pargi. Nel 1988 é stato tra i fondatori della Free Filmmakers Co-operative. Kentridge ha partecipato a moltissime Biennali d’Arte e a Documenta X (1997) XI (2002) e XIII (2012), così come alla Biennale di Venezia (2005, 1999 and 1993). Nella sua carriera ha ricevuto moltissimi premi, tra cui il Kyoto Prize (2010), il Premio Oskar Kokoschka, Vienna (2008), il Premio Kaiserring (2003), il premio Carnegie International (2000), il Premio Standard Bank Young Artist (1987), e il Premio Red Ribbon for Short Fiction (1982). Ha ricevuto numerose onoreficenze lauree ad honorem da istituzioni e scuole prestigiose, tra cui il Royal College of Art, London (2010), Rhodes University, Grahamstown, South Africa (2008), e la University of the Witwatersrand (2004). nel 2012 la sua retrospettiva itinerante è terminata dopo aver viaggiato per tre anni nei musei più importanti. Le opere di William Kentridge sono state esibite nei più importanti musei del mondo tra cui: Metropolitan Museum of Art, New York, Museo de Arte Moderno, Medellin, Museo de Arte del Banco de la Republica, Bogotá e l’Instituto Moreira Salles, Rio de Janeiro (2014), la Pinacoteca do Estado, São Paulo (2013), il Museo MAXXI, Roma, il CAC, Malaga la Tate Modern, London (2012), il Louvre, Paris (2010), il Centres Pompidou, Paris (2002), il Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington D.C. (2002), e il Palais des Beaux-Arts, Brussels (1998).
Triumphs and Laments (2016) documenta uno dei progetti più ambiziosi e chiacchierati di William Kentridge: un colossale fregio (lungo 550 metri e alto 10 metri) lungo le rive del fiume Tevere a Roma che ritrae le glorie e le tragedie della Città Eterna con una tecnica effimera e fragile.
Il film, girato nel corso di due anni con un accesso inedito a Kentridge tra la sua casa in Sud Africa e Roma, descrive la visione dell’artista e il suo processo creativo nello sviluppo di un’opera d’arte che scomparirà nel giro di pochi anni.
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