KARIMAH ASHADU: TENDERED
Una mostra personale dell’artista Karimah Ashadu realizzata nell’ambito di Unison, l’iniziativa biennale promossa da Fondazione In Between Art Film per commissionare e produrre mostre dedicate ad artisti attivi nel campo delle immagini in movimento in collaborazione con istituzioni pubbliche italiane e internazionali.
10 ottobre 2025 — 22 marzo 2026
Camden Art Centre, Londra
Autunno 2026
The Renaissance Society at the University of Chicago
a cura di
Alessandro Rabottini, direttore artistico, Fondazione In Between Art Film
Leonardo Bigazzi, curatore, Fondazione In Between Art Film
LARA FACCO P&C
Lara Facco, lara@larafacco.com, +39 349 2529989
Marianita Santarossa, marianita@larafacco.com, +39 333 4224032
Stampa internazionale
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Karimah Ashadu, MUSCLE (still), 2025. Courtesy dell’artista, Camden Art Centre, Fondazione In Between Art Film, Sadie Coles HQ e The Renaissance Society at the University of Chicago
La Fondazione In Between Art Film e il Camden Art Centre annunciano “TENDERED”, la prima mostra personale istituzionale nel Regno Unito dell’artista e regista Karimah Ashadu (Regno Unito/Nigeria, 1985), vincitrice del Leone d’Argento per un promettente giovane partecipante alla 60. Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia 2024.
“TENDERED” è il secondo progetto di Unison, un’iniziativa a cadenza biennale promossa dalla Fondazione In Between Art Film che ha lo scopo di ideare, commissionare e produrre installazioni video a beneficio di istituzioni internazionali. Il primo progetto è stato la mostra personale di Ali Cherri Dreamless Night che si è tenuta presso GAMeC, Bergamo, e Frac Bretagne tra il 2022 e il 2023.
Curata da Alessandro Rabottini e Leonardo Bigazzi, parte di Fondazione In Between Art Film, la mostra presenta MUSCLE, una nuova video installazione commissionata per l’occasione, e una serie di sculture che rimandano agli oggetti e agli ambienti presenti nel film.
MUSCLE (2025) è il ritratto intimo di un gruppo di uomini che vivono nei quartieri svantaggiati di Lagos e che, attraverso l’allenamento del proprio corpo, perseguono un ideale iper-maschile. L’opera continua l’indagine dell’artista sui temi dell’indipendenza socio-economica e del patriarcato nel contesto della società e della cultura dell’Africa occidentale. MUSCLE è commissionata e prodotta da Fondazione In Between Art Film, Camden Art Centre e The Renaissance Society presso l’Università di Chicago, dove la mostra verrà presentata nell’autunno 2026.
Completa la mostra una selezione di opere esistenti, anch’esse ambientate a Lagos – King of Boys (Abattoir of Makoko) (2015), uno sguardo sperimentale sul funzionamento del mattatoio di Makoko, e Cowboy (2022), un’opera video a due canali incentrata sulla vita di un uomo da sempre dedito alla cura dei cavalli. Tutte le opere sono allestite in ambienti distinti che amplificano cromaticamente l’esperienza cinematografica, estendendola nello spazio espositivo.
Il percorso conduce il pubblico attraverso l’intera complessità della ricerca di Ashadu, dall’intimo all’universale, tracciando una narrazione visiva di corpi e territori – uno scenario fluido di sottoculture urbane, lavoro quotidiano e rapporto con la natura.
La pratica di Ashadu indaga le manifestazioni contemporanee della storia nigeriana, così come si riflettono nei corpi e nei paesaggi. Cresciuta tra Regno Unito e Nigeria, l’artista sviluppa una prospettiva personale all’interno di una continua negoziazione della distanza, che sia fisica, psicologica o culturale, tipica delle esistenze diasporiche. Piuttosto che adottare un approccio documentaristico, Ashadu osserva le difficoltà e raccoglie le storie di uomini che lavorano attraverso una vicinanza empatica: dai mototassisti in Machine Boys (2024) ai lavoratori delle miniere di stagno in Plateau (2022) ai coltivatori di palme da olio in Red Gold (2016).
La sua formazione pittorica si riflette nel linguaggio visivo dei film, che coniuga un marcato senso del colore, della composizione e della forma con movimenti di macchina sfuggenti. Tale approccio, che si configura come originale nella gestione e nell’inquadratura dell’immagine, contrasta con la spettacolarizzazione tipica della documentazione etnografica coloniale. I ritratti stratificati e intimi di Ashadu, che guardino a individui o a comunità, offrono una riflessione complessa sulla nozione di mascolinità e sui sistemi patriarcali nel contesto culturale dell’Africa occidentale, in quanto inestricabilmente legati alle condizioni di indipendenza economica e di sfruttamento all’indomani del dominio coloniale britannico.
“TENDERED” è accompagnata dalla prima monografia dedicata all’artista, curata da Bianca Stoppani, editor della Fondazione In Between Art Film, con Rabottini e Bigazzi. Pubblicato da Mousse, il volume contiene contributi di Karimah Ashadu; Myriam Ben Salah, direttrice esecutiva e curatrice capo, The Renaissance Society, Chicago; Leonardo Bigazzi, curatore, Fondazione In Between Art Film; Gina Buenfeld-Murley, curatrice, Camden Art Centre, Londra; Martin Clark, direttore, Camden Art Centre; Dr. Clive Chijioke Nwonka, professore associato di Cinema, cultura e società, UCL, Londra; Alessandro Rabottini, direttore artistico, Fondazione In Between Art Film; Bettina Steinbrügge, direttrice, Mudam Luxembourg; e Arese Uwuoruya, assistente curatrice, Camden Art Centre.
Karimah Ashadu è tra gli artisti selezionati per il Film London Jarman Award 2025.
BIOGRAFIA DELL’ARTISTA
Karimah Ashadu (Londra, 1985) è un’artista e regista anglo-nigeriana che vive e lavora tra Amburgo e Lagos. La sua pratica artistica si concentra sul lavoro, sul patriarcato e sulle nozioni di indipendenza legate al contesto socio-economico e socio-culturale della Nigeria e della sua diaspora.
Il suo lavoro è stato esposto e proiettato a livello internazionale, tra cui alla 60. Biennale di Venezia, dove ha ricevuto il Leone d’Argento per un promettente giovane partecipante alla 60. Esposizione Internazionale d’Arte. Le sue opere sono state presentate presso Canal Projects e MoMA PS1, New York; Kunsthalle Bremen; Tate Modern, Londra; Secession, Vienna; Complesso dell’Ospedaletto, Venezia; Kunstverein in Hamburg; South London Gallery; Museum of Modern Art, New York; Centre d’Art Contemporain, Ginevra; e Trautwein Herleth, Berlino.
Ashadu ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Kunstpreis der Böttcherstraße a Brema (2022) e il premio ars viva (2019). Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche quali il MoMA, l’Art Institute of Chicago, la Collezione d’Arte Contemporanea della Città di Ginevra, la Kunsthalle Bremen e la Collezione Federale d’Arte Contemporanea della Germania. Ha ricevuto inoltre borse di studio, tra cui la Abigail R. Cohen Fellowship presso il Columbia Institute for Ideas and Imagination a Parigi.
Nel 2020, Ashadu ha fondato la propria casa di produzione cinematografica, Golddust by Ashadu, specializzata in film d’artista che affrontano tematiche legate alla cultura nera e alle narrative africane.

